rossana molinatti
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È stato uno dei miei traguardi più difficili e più ambiziosi. Ho dovuto misurarmi con la statica ed il peso. Sono cinque figure, una più emblematica dell'altra. L'arte di Max Ernst non è abbastanza accettata dalla gente comune. Il regista Gunther Haller di Merano ha fatto un film di tutta la complessa composizione, seguendo fase per fase il progredire della. costruzione; un film che è stato più volte premiato in varie parti del mondo. La rivista tedesca "Bunte" ha scritto alcune frasi a mio avviso molto azzeccate: “… ella personifica con il suo costume nel modo più chiaro quell'elemento costante che rende il Carnevale di Venezia più dinamico rispetto ad un carnevale qualunque. Rossana Molinatti ha inoltre trovato un vero monumento del Carnevale per questa città che già di per sé è più che un prodotto della fantasia, vista la sua struttura. Le è riuscito con la sua maschera di innalzare fino al surreale, con niente più che stoffe e piume, la incredibilità della Serenissima, la più grande meraviglia del mondo creata dalle mani dell'uomo, ai confini tra oriente e occidente.” Io, personalmente, ho avuto dai Veneziani critiche in parte spiacevoli in parte divertenti. Mentre mi fotografavano davanti alla Basilica di San Marco, due poliziotti, mi hanno fatto spostare, perché secondo loro era una maschera pornografica. Era il lontano 1988.

Una provocazione non voluta

1989_Chagall_-_La_sposa.html
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max ernst

La vestizione della sposa

1989 Chagall

1988

1940 - Venezia, Collezione Peggy Guggenheim

Pagina di “Bunte”

del 19.01.1989.

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Pagina di “Travel LIfe” del 02.1990.

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