Anche nel 2012 ho deciso di riprendere una maschera e di modificarla secondo le nuove necessità: ormai ero diventata esperta nel realizzare strutture di supporto leggere e ben bilanciate che mi premettessero di camminare agevolmente senza sembrare che stessi trasportando un sacco di patate sulle spalle.
Il ratto d’Europa, che a suo tempo mi diede a questo proposito parecchi problemi, fu così risistemato, soprattutto nello scheletro interno: la donna che cavalcava l’impetuoso toro ora era finalmente dritta e altera. Anche molte stoffe furono cambiate, essendo state sostituite con altre più preziose, degne di accostarsi (sia ben chiaro sempre con le debite distanze) all’immenso Paolo Veronese che, attraverso la sua pittura, è riuscito a trasmetterci tutto il fasto e la magnificenza della Venezia cinquecentesca.
Anche a distanza di sedici anni, per il pubblico ero, però, sempre “La Bella e la Bestia”. A quanto pare gli anni passano, ma la storia dell’Arte per molti continua a rimanere un mistero insoluto.