Anche la sua pittura, per molti versi, rispecchia questo suo carattere poliedrico, solare ma, soprattutto, curioso, ma di una curiosità sana, di quella che ti porta in continuazione a scavare e a scoprire, di quella che non ti rende mai pago e ti invita a raggiungere sempre nuove frontiere: dai leggiadri e raffinati nudi tracciati con un pennello veloce che pare voler accarezzare la tela, alle serigrafie ricche di colore nelle quali a mano a mano che ti avvicini scopri sempre più nuovi dettagli e nuovi particolari finché ti rivelano un vero e proprio mondo nel mondo, ai paesaggi della sua Venezia, colti quando sono immersi nella bruma mattutina dai colori ovattati, magari con i palazzi che si riflettono nelle acque dei canali. A questo proposito mi piace ricordare il dipinto intitolato appunto “Riflessi”, nel quale le sagome delle case veneziane si percepiscono solo come un insieme di frammenti dalle mille sfaccettature, visione che solo chi pratica questa città unica conosce bene, tra le quali si riflettono un cielo azzurro e una nuvola rosa che ci riportano dritti dritti alle tinte e alle suggestioni degli affreschi di Giovan Battista Tiepolo. E poi ci sono le opere che, come soggetto, hanno i fiori: opere sempre giocate sugli accostamenti cromatici che ti infondono un senso di freschezza e di allegria, sia che si tratti di oli dalle pennellate intense, sia che si tratti di grafiche stilizzate dal segno rapido e deciso ma al contempo morbido e fantasioso, talvolta sognante.
Sì, fantasioso e sognante proprio così com’è lei, la magica Rossana.
Paolo Mameli